Fibromialgia

La fibromialgia ci porta in un mondo di contraddizioni. Intanto è rosa, perché è percepita per la maggior parte dalle donne.
Il termine deriva dal latino fibra (struttura), dal greco myo (muscolo) e algos (dolore).
Non è considerata una malattia ma una sindrome, cioè un complesso di sintomi che possono essere provocati dalle cause più diverse.
Non è una malattia infiammatoria che porta danni agli organi interni o alle strutture osteo-articolari ma peggiora di molto la qualità della vita in quanto è caratterizzata da un dolore cronico diffuso, migrante, associato a rigidità e a calo di forze, disturbi del sonno, ansia e calo del tono dell’umore.
Spesso prima di riuscire ad ottenere una diagnosi di fibromialgia la persona interessata si rivolge a numerosi specialisti e attua numerosi esami che non fanno luce sulla causa del dolore che invade tutto il suo corpo.
Il dolore, soprattutto quando è un dolore cronico al quale non si riesce a dare significato in quanto sono assenti segni di alterazioni o infiammazioni a livello organico, copre completamente l’esistenza, rinchiude la persona in uno spazio angusto che di solito è la propria casa, limita la possibilità di contatto con gli altri, interferisce con l’attività lavorativa che spesso viene abbandonata, e impedisce di pensare ad altro.
Dal punto di vista della psicologia clinica possiamo vedere la fibromialgia come una sindrome moderna (è stata infatti scoperta da Federico Sicuteri nel 1960), in quanto pone l’accento sull’interfaccia mente/corpo. L’essere umano è un’ inscindibile unità psicofisica, accanto ai fattori somatici giocano un ruolo importante anche i fattori psicologici, anche in quelli che vengono definiti dei semplici “incidenti”.
Da Freud in poi, che attraverso gli studi sull’isteria affermò che un contenuto psichico represso può provocare importanti modificazioni corporee, il “ misterioso salto” dalla mente al corpo è diventato possibile. I successivi studi sperimentali portati avanti dalle Neuroscienze, hanno convalidato quanto Freud aveva intuito.
Per la fibromialgia, così come per tante altre “malattie” è importante leggere i sintomi fisici come un racconto strettamente connesso alla storia personale dell’individuo.
Storia farcita di emozioni che spesso non trovano un modo per poter essere espresse al livello della parola e così vengono espresse attraverso i sintomi fisici.
Nel caso della fibromialgia attraverso il dolore, la rigidità, la stanchezza,  impediscono al soggetto che ne soffre la libertà, libertà di uscire, di stare in compagnia, di avere un progetto.
Che progetto il soggetto aveva in mente e non ha potuto realizzare a causa della malattia?
Potrebbe essere molto interessante esplorare questa domanda a livello psicoterapeutico.

Dott.ssa Nunzia Ruggieri